Smaltimento lenti a contatto: come eliminarle rispettando l'ambiente

Post by: Marco Ciaroni

Nel bidoncino dell'indifferenziata. No, forse meglio in quello della plastica. La scatola va invece buttata interamente nella raccolta della carta, giusto? Sono classici dubbi e domande che nascono quando c'è da smaltire un prodotto che usiamo quotidianamente.

Da questi ragionamenti non vengono escluse di certo le lenti a contatto. Quando è arrivato il momento di sostituirle, non bisogna però diminuire l'attenzione nei confronti dell'ambiente.

Le lenti a contatto vengono sempre più utilizzate, apprezzate per la loro comodità e praticità. Ogni fornitura ha un suo tempo di durata da rispettare per la salute degli occhi stessi, che siano a ricambio mensile o giornaliero. Ciò porta a scartare una nuova confezione con maggiore frequenza.

I principali argomenti che tratteremo in questo articolo:

  1. Nel mondo 120 milioni di persone usano (e gettano) lenti a contatto
  2. Occhio al bidoncino giusto, come differenziare le lenti a contatto
  3. Smaltimento lenti a contatto: forse non tutti sanno che...
  4. Nel Regno Unito nasce la filiera dello smaltimento lenti a contatto
  5. Lenti a contatto biodegradabili: la sfida del futuro
  6. Facciamo insieme la nostra parte

 

Nel mondo 120 milioni di persone usano (e gettano) lenti a contatto

Secondo una delle ultime campagne del Gruppo Contattologia di Assottica, in effetti sono circa 120 milioni le persone che al mondo scelgono lenti a contatto per correggere i difetti di vista (miopia, astigmatismo, ipermetropia e presbiopia). E 2,5 milioni circa in Italia.

 

La questione sul loro conferimento è globale. Nel Regno Unito ad esempio si stimano oltre 725 milioni di lenti a contatto gettate ogni anno, e proprio qui stanno nascendo pratiche per responsabilizzare gli utenti sul tema smaltimento lenti a contatto. E altre campagne sono già state avviate negli Stati Uniti, con eccellenti risultati. Ne parleremo più avanti.

 

La mole di lenti a contatto cresce ovunque, ragion per cui vanno trattate alla stregua di un qualsiasi altro rifiuto.

 

La sensibilità green dei consumatori sta aumentando a vista d'occhio

È recentissima del resto l'approvazione da parte del Parlamento Europeo della direttiva che vieterà dal 2021 la vendita di alcuni prodotti di plastica usa e getta. Tra questi ci sono posate monouso, piatti, cannucce, ma anche i bastoncini cotonati fatti sempre di plastica. Ecco allora una pratica guida sulla questione smaltimento lenti a contatto.

 

 

Occhio al bidoncino giusto, come differenziare le lenti a contatto

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Ogni fornitura di lenti a contatto possiamo “scomporla” in quattro parti:

  • Le lenti a contatto
  • Il blister
  • Il liquido per conservare le lenti stesse
  • La confezione esterna

Tutto ha un suo giusto conferimento.

Partiamo dalla confezione esterna, primo prodotto che dovremmo gettare. E' quasi sempre in cartoncino, ragion per cui è interamente riciclabile. La possiamo buttare nel contenitore della carta. 

Le lenti a contatto sono protette da un blister, riciclabile per intero. Si tratta di un involucro trasparente incollato su un foglietto di alluminio, per sigillare il contenuto.

 

La parte esterna è generalmente in plastica, quindi va smaltita tra i materiali plastici, mentre il foglietto di alluminio va conferito seguendo le indicazioni dei regolamenti cittadini, che variano. Il liquido di mantenimento, che è dentro al blister, può essere gettato anche nel lavandino, senza particolari danni.

Passiamo alle lenti a contatto. Una prassi di molti, bruttissima abitudine, è quella buttarle via nel water, tirando lo sciacquone. O negli altri scarichi domestici. Cosa sbagliata, perché alcuni materiali di cui sono composte le rendono non biodegradabili. Vanno invece nell'indifferenziato/generico.

Chi non utilizza prodotti a ricambio giornaliero, avrà sicuramente un portalenti.

Anche il portalenti deve essere cambiato di norma ogni mese, per prevenire la contaminazione dai batteri. Sono composti di polipropilene, un materiale usato per diversi contenitori alimentari, ma anche per flaconi per detersivi e prodotti per l'igiene personale.

I portalenti vanno di solito nei contenitori della plastica, ma alcuni Comuni lo riciclano separatamente dal Pet (il polimero delle bottiglie di plastica). Ricordiamo che la soluzione per la pulizia e disinfezione deve essere invece sostituita ogni giorno. Per il bene degli occhi.

 

Ma di cosa sono fatte le lenti a contatto?

La contattologia è sempre in rapida crescita. I ricercatori sono portati a trovare le soluzioni più efficaci per garantire il miglior confort. I materiali quindi sono al centro di grande interesse e la loro evoluzione è costante.

Partiamo dalle lenti a contatto morbide, che sono composte da materiali idrogel. Grazie all'impegno di questi polimeri plastici, con elevata affinità all'acqua, è stata possibile negli anni Settanta la sua prima realizzazione. Sono lenti morbide e flessibili, e hanno la caratteristica di essere permeabili all'ossigeno. Sono infatti ad alta percentuale d'acqua, riuscendo in questo modo a far passare attraverso di esse molto ossigeno. Sono perciò definite anche idrofili.

Negli ultimi vent'anni hanno preso piede le lenti a contatto morbide di silicone idrogel, che sono composte da materiali idrogel con l'aggiunta di silicone. Sono prodotti ancora più permeabili all'ossigeno. Le lenti rigide sono fatte di fluoropolimeri. Mantengono la forma, ma non lasciano passare la stessa quantità di ossigeno delle morbide.

Così, nelle nuove lenti a contatto rigide (chiamate impropriamente semirigide) sono stati utilizzati materiali gaspermeabili, per aumentare l'ossigenazione dell'occhio rispetto ai precedenti modelli di riferimento. Ogni tipo di lente a contatto si adatta a correggere un particolare difetto per la vista. I prodotti presentano perciò peculiarità molto diverse tra loro. Ne abbiamo parlato in questo articolo, spiegando le differenze e quali lenti vanno scelte per far fronte alle varie necessità. Caso per caso.

 

 

Smaltimento lenti a contatto: forse non tutti sanno che...

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Abbiamo già iniziato a riflettere sullo smaltimento lenti a contatto, individuando le buone pratiche per differenziare i vari componenti del prodotto. Ma concentriamoci sulle questioni da tenere sempre a mente quando parliamo di questo tema.

 

Le lenti a contatto non sono biodegradabili

Per questo non bisogna disperderle nell'ambiente. I loro componenti plastici si degradano molto difficilmente in natura. Sono quindi considerati materiali inquinanti alla stregua di altri tipi di dispositivi medici.

 

Non vanno mai gettate negli scarichi domestici

Lo abbiamo già anticipato, scaricare le lenti a contatto nel water amplifica la presenza dei rifiuti di plastica in natura. Il loro passaggio nella rete idrica può comportare a valle problemi per la salute dell'ambiente. Lo stesso si può dire del gettarle nel lavandino, tanto che la raccomandazione è sempre quella di coprire lo scarico (magari con un asciugamano), per evitare che la lente cada accidentalmente. Ma questo modo di fare è comune in tutto il mondo, non solo in Italia.

Recentemente l'Arizona State University ha presentato uno studio in cui gli scienziati hanno scoperto che il 15-20% degli americani che usano esclusivamente lenti a contatto le buttano nel lavandino o nel water.

 

Stimando circa 20-23 tonnellate di plastica trasportata nelle acque reflue all'anno. Meglio allora destinarle all'indifferenziato, quindi in discarica: come già accennato, non sono biodegradabili.

 

Indossare gli occhiali non è per forza la soluzione più ecologica

Portare occhiali per ridurre l'inquinamento della plastica può essere una scelta positiva, ma anche con le lenti a contatto si possono prendere decisioni attente all'ambiente. Intanto seguendo un corretto smaltimento. Poi, se si sta cercando di diminuire il consumo, possiamo optare per lenti a contatto mensili. O comunque che durino di più rispetto alle monouso.

 

Occhio alla manutenzione

Una corretta manutenzione è fondamentale per preservare la vista e la sua salute, ma anche per garantire la normale durata del prodotto. Evitando così di dover aprire una nuova confezione prima del dovuto.

E' importante adoperarsi in una scrupolosa pulizia e conservazione, perché le lenti a contatto si sporcano. Quando vengono rimosse (ad eccezione delle monouso che verranno gettate dopo l'utilizzo) devono essere riposte subito nel portalenti e immerse nell'apposita soluzione. Il contenitore, lo ribadiamo, va cambiato con frequenza: il consiglio, come già detto, è una volta al mese.

 

Le lenti a contatto sono difficilmente riciclabili

Le loro dimensioni ridotte rendono complicata la gestione per la maggior parte delle aziende di riciclaggio. Ma stanno nascendo nuovi programmi innovativi su questo fronte, e si andrà sempre più verso servizi studiati per venire incontro alle richieste degli utenti.  Sviluppando quest'ultimo punto, ci sono già esempi virtuosi.

 

 

Nel Regno Unito nasce la filiera dello smaltimento lenti a contatto

La questione smaltimento lenti a contatto sta tenendo banco. È alta l'attenzione di produttori e ricercatori nel trovare soluzioni vantaggiose nell'interesse di clienti che guardano positivamente ad azioni di rispetto verso la natura.

Dal momento che anche le scelte di acquisto vanno in tale direzione. Seguendo questa linea di pensiero, nel Regno Unito ci sono progetti pionieri. È il caso della Acuvue, noto brand della divisione di Johnson & Johnson Vision, che in Gran Bretagna ha appena lanciato un nuovo metodo per uno smaltimento lenti a contatto ecocompatibile.

Si tratta del primo schema nazionale di riciclaggio gratuito di questi prodotti. Gli utenti, indipendentemente dal tipo di marca di lenti a contatto utilizzato, potranno o raccogliere le varie parti da differenziare, spedendole gratuitamente alla filiera del riciclaggio, o portarle nel più vicino ottico che parteciperà all'iniziativa. Acuvue afferma infatti che il 77% dei fruitori di lenti a contatto le riciclerebbe volentieri, ma un terzo non sa come fare.

Così le lenti a contatto avranno una nuova vita in collaborazione con la TerraCycle, azienda specializzata nel settore. E diventeranno altri beni di consumo.

Ma anche negli Stati Uniti ci sono state analoghe campagne. È il caso della Bausch + Lomb, che ha presentato nel 2017 il programma ONEbyONE, sempre insieme alla TerraCycle. Ad un anno dal lancio del progetto pilota, il colosso americano ha spiegato che sono state riciclate un milione di lenti a contatto usate, con tanto di blister e pellicole.

 

 

Lenti a contatto biodegradabili: la sfida del futuro

È stato già accennato del recente studio dell'Arizona State University sulla brutta pratica di gettare via le lenti a contatto negli scarichi domestici. I ricercatori hanno infatti mostrato che negli impianti di trattamento delle acque reflue alcune componenti vengono frammentate in microplastiche.

Microplastiche che si accumulano nei fanghi di depurazione e possono entrare pure in contatto con le acque superficiali. Questo perché i microbi all'interno dell'impianto di trattamento tengono ad alterare le superfici delle lenti, indebolendo i legami dei polimeri e rilasciando le microparticelle.

Il rischio è un inquinamento certo non desiderato dall'utente. Secondo Rolf Halden, direttore del centro di ingegneria ambientale del Biodesign Institute dell'Arizona State University, la sfida del futuro sarà quella “di creare lenti da polimeri messi a punto per essere resistenti durante l'utilizzo, ma labili e degradabili quando vengono rilasciati nell'ambiente”. Suggerendo intanto ai produttori, come primo passo, “di fornire sulla confezione delle lenti a contatto informazioni utili sul come smaltirle correttamente”.

 

 

Facciamo insieme la nostra parte

La ricerca spinge sempre più l'acceleratore verso la realizzazione di polimeri con caratteristiche biodegradabili, ma l'arrivo del percorso è sicuramente a lungo termine.

 

Per questo ogni azione quotidiana può avere un impatto rilevante sulla natura. Allora suggeriamo di dedicare con piacere quei pochi attimi di tempo necessari al corretto smaltimento anche delle lenti a contatto.

Facendo la nostra parte, contribuiremo a ridurre la percentuale di materie plastiche nell'ambiente. Per qualsiasi dubbio potete sempre chiedere al vostro professionista di fiducia, che vi accompagnerà dalla scelta delle lenti a contatto più idonee alle vostre esigenze. Fino al loro conferimento nella differenziata.

 

 


Utilizzi le lenti a contatto per miopia e vuoi capire qual è la tipologia più adatta per i tuoi occhi?

LEGGI L'ARTICOLO SULLE LENTI A CONTATTO PER MIOPIA!

Se sei astigmatico, dai un'occhiata invece a questo articolo! 👇

LEGGI L'ARTICOLO SULLE LENTI A CONTATTO PER ASTIGMATICI!

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