Sintomi miopia: quali sono le cause e cosa dicono gli studiosi

Post by: Marco Ciaroni in miopia

Dopo aver chiarito cos'è la miopia, parliamo dei sintomi. I sintomi della miopia possono essere diversi ed elencheremo quelli che vengono riferiti più frequentemente dalle persone che presentano questo difetto visivo.

  1. Visione sfocata quando si guardano gli oggetti lontani
  2. La necessità di strizzare gli occhi per vedere più chiaramente
  3. La necessità di aggrottare la fronte per vedere meglio
  4. Cefalea nella zona frontale o tempiale
  5. Occhi affaticati
  6. Difficoltà nella visione crepuscolare
  7. Difficoltà nella visione notturna
  8. Visione che appare “sdoppiata

L’intensità dei sintomi può variare da persona a persona e in relazione al grado di miopia. Le persone più attente notano anche piccolissimi difetti e ne vengono disturbati, altri meno attenti tollerano difetti più importanti senza avvertire particolari disturbi.

Normalmente gli studenti si rendono conto di non vedere bene la lavagna, chi guida di non riconoscere in anticipo le indicazioni stradali, le persone più sedentarie vedono sfocata la TV e non leggono le didascalie, altri si rendono conto di non riuscire a vedere bene gli eventi all’aperto o in grandi spazi come partite o spettacoli.


Quindi la prima parte dello spazio che viene penalizzato è quello che viene definito “lontano” e se la miopia è più importante anche la media distanza (da 60 cm a 200 cm).

 

miopia sintomi cefalea

Sintomi miopia: partiamo dalle cause

Le cause della miopia sono tuttora oggetto di discussione tra i ricercatori e necessitano di una trattazione più articolata in quanto è un argomento che riteniamo molto importante in termini di prevenzione e contenimento di questo difetto visivo.

 

Le teorie che spiegano l’insorgenza della miopia sono due:

 

  1. la prima, che è quella più datata, lo ritiene un problema ereditario, quindi un patrimonio genetico che si trasmette ai propri consanguinei che nell’arco della vita sviluppano la miopia in quanto scritto nei geni. È dimostrato che i figli che hanno un genitore miope hanno molte più probabilità di diventare miopi ed ancor di più se tutti e due i genitori sono miopi. In questi ultimi anni le miopie stanno aumentando moltissimo e si presentano anche in adolescenti che non hanno genitori miopi. Questo sembra far traballare le certezze di questa teoria. Perché ci sono tante nuove miopie in famiglie che non erano miopi?
  2. la seconda teoria è quella di tipo ambientale/comportamentale, che ritiene il comportamento dell’individuo in tutti i suoi aspetti responsabile dell’insorgenza della miopia. Io onestamente propendo per quest’ultima anche se il dibattito rimane aperto.

L’Optometria Comportamentale considera la maggior parte delle miopie come un problema indotto dallo stress da vicino e non un problema congenito.


Il Prof. Armand Bastien, scienziato e docente Universitario presso la Facoltà d’Optometria di Montreal (Canada), da poco scomparso, al riguardo affermava che:

 

"In base alle mie ricerche sulla miopia, in base ai lavori di Harmon ed alle ricerche di Forrest, ritengo che molti difetti oculari siano acquisiti e non innati."

 

Durante la scolarizzazione si presentano difetti visivi con maggiore percentuale fra i 10 e i 13 anni. Sempre il Prof. Bastien aggiunge:

Dopo anni di osservazioni cliniche e migliaia di casi, l’autore rifiuta qualsiasi tesi proponga che la miopia è soprattutto congenita. L’autore rifiuta anche il concetto che la miopia possa essere una malattia o conseguente ad un indefinito fenomeno fisio-patologico oppure un effetto della crescita. Secondo l’autore, qualsiasi teoria che neghi l’influenza ambientale, o che non colleghi alle influenze ambientali un fenomeno attivo (in questo caso la miopia) trascura qualsiasi elementare conoscenza biologica”.

 

L'evoluzione della miopia

L’uomo ha utilizzato e specializzato il proprio apparato visivo per milioni di anni (12 milioni di anni dal Ramapiteco e 4 milioni di anni dall’Australopiteco) per la caccia, pesca e raccolta ed ha quindi evoluto un apparato visivo per quelle attività (visione prevalente da lontano ed utilizzo soprattutto di quella periferica, con luce naturale) che noi abbiamo ereditato. 

 

Sono solo due secoli (prima con la rivoluzione industriale e poi con quella elettrico/elettronica) che la richiesta ergonomica dell’ambiente è stata soprattutto prossimale (visione con stimolo prevalentemente centrale e non più periferico, luce artificiale e spesso scarsa): fabbriche, uffici, scuole, TV, computer, tablet, smartphone, ecc. In conseguenza di questa mutazione del nostro ambiente si sono moltiplicati i problemi visivi.

 

 

Sintomi miopia: cosa dicono gli studiosi

Uno studio condotto da Young e Baldwin: “A Study on an Eskimo Population of Barrow, Alaska” (Uno studio sulla popolazione Eschimese di Barrow, Alaska) rilevò:

  • Gli anziani: nessun miope – tutti ipermetropi: nomadi, cacciatori e pescatori (prevalente visione da lontano)
  • Seconda generazione: i figli degli anziani cacciatori, venuti a contatto per la prima volta con la vita sedentaria della nostra cultura – 3% miopi
  • Terza generazione: prima generazione pienamente istruita e sedentaria – prima indagine 52% miopi, seconda indagine 72% miopi

Young riporta che le scimmie, ipermetropi in libertà, diventano miopi per il 60% in gabbia.

Il comandante Kent riporta che l’equipaggio del sottomarino Polaris, tutti precedentemente ipermetropi o senza difetti visivi, dopo sei mesi di immersione continua divennero miopi con valori da -0,50 fino a -2,00 diottrie.

Questi fatti riportati dimostrano di come la miopia possa presentarsi anche in assenza di genitori/nonni/zii miopi e conferisce valore alla tesi ambientale/comportamentale.


Ma non tutti quelli sottoposti ad uno studio continuato e stressante o applicazione da vicino equivalente si miopizzano. Quelli che hanno un apparato visivo più robusto potranno sostenere l’impegno scolastico senza modificare l’apparato visivo.

 

Coloro che hanno un apparato visivo più delicato, per poter reggere la richiesta scolastica, modificheranno la struttura oculare miopizzandosi. Così facendo risolveranno lo stress quotidiano nel lavoro da vicino, a questo punto scompariranno cefalee, dolori oculari e altri sintomi astenopici: il soggetto si è perfettamente adattato a quella che è diventata la richiesta ergonomica principale, il lavoro da vicino.

 

E andrà avanti così fino a che non terminerà di studiare. Tranne casi particolari di miopie elevate, quelle per stress visivo da vicino crescono non perché cresce l’occhio (quello del bambino cresce molto poco rispetto al resto dell’organismo), ma perché non si interviene sulla causa ma sull’effetto.

 

L’occhio si deforma in lunghezza per compensare lo stress accomodativo.


L’Optometria ha cercato di comprendere quali fossero i processi visivi che mettevano in moto la miopia. Inizialmente, la miopia si assecondava compensandola con lenti monofocali che permettessero al soggetto di riacquistare buona visione da lontano. Ma, con l’uso permanente delle lenti, nella maggior parte dei casi, la miopia proseguiva nella sua crescita.

 

 

Si possono controllare i sintomi della miopia?

Con le nuove conoscenze e le nuove metodiche è possibile controllare la miopia affinché aumenti il meno possibile.

Per ottenere una stabilizzazione od almeno un rallentamento della miopia sono necessari occhiali o lenti a contatto che riducano l’ affaticamento visivo prodotto nella visione ravvicinata (lettura, computer, smartphone).

 

miopia sintomi

In conclusione ci sentiamo di affermare che nella maggior parte delle miopie acquisite (che sono la maggioranza), il problema sorge da vicino con lo stress accomodativo che si accumula con il nostro stile di vita: la cattiva visione da lontano è solo l’effetto di un processo adattivo.

 


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Tags: miopia

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